Presenza di fondi:

Fondo Nino Martin

Particolarità:

La biblioteca è situata al primo piano di Villa Frova, edificio storico opera degli architetti Antonio e Stefano De Marchi e loro residenza. Nel 1889 fu venduta alla famiglia lombarda dei Frova. Un’ala del palazzo fu impiegata come residenza, ma accanto fu costruito un edificio destinato alla sericoltura : in particolare vi si svolgeva l’essiccazione dei bozzoli per uccidere il baco da seta, mentre i piani superiori ospitavano i magazzini dei bozzoli che attraverso degli scivoli venivano convogliati al cortile e di qui trasportati in altro edificio non lontano dove si svolgeva la filatura del baco, alla quale erano occupate maestranze soprattutto femminili. Ancora oggi sono visibili gli essiccatoi.
Alla fine degli anni ’90 del secolo scorso la villa è divenuta proprietà del comune di Caneva e, grazie a un accurato e rispettoso restauro finanziato dalla regione Friuli Venezia Giulia e terminato nel 2012, la Villa ha sì mantenuto la struttura originale ma ora è un complesso multifunzionale dotato tra i vari locali di cucina al piano terra e di ampia sala conferenze al secondo piano (100 posti a sedere).

Breve storia della Biblioteca:

La biblioteca ha sede al primo piano di Villa Frova dal 2012 e in precedenza aveva una sede che funzionava su appuntamento presso l’Istituto Scolastico Andrea Zanzotto di Caneva. Oggi l’intero patrimonio librario e l’unica sede si trovano presso Villa Frova.

Cenni sul territorio:

Caneva ha una storia che parte da lontano ed è strettamente legata al territorio montuoso e collinare su cui in parte è situata. La foresta del Cansiglio fu strategica per l’approvvigionamento dei tronchi per l’arsenale di Venezia, ma millenni prima fu sede di civiltà neolitiche di cui abbiamo notevoli reperti. Il territorio è di natura carsica e presenta anfratti e cavità anche profonde di tale natura (Bus della Lum) che da circa 11.000 anni a.C. furono frequentati e abitati. L’altra caratteristica è la presenza nel suo territorio delle fonti del Livenza : il Palù di Livenza (condiviso con il Comune di Polcenigo) che ospita i resti di ciò che fu per almeno 1000 anni un sito palafitticolo risalente a 4900 anni a.C., e che è iscritto, insieme ad altri siti di palafitte dell’arco alpino, nella lista del Patrimonio Mondiale dell’Unesco.
Caneva è anche nota perché sede di un importante castello, le cui vestigia sono ancora oggi visitabili (e che è anche sede di un’antica pieve: Santa Lucia. Fu edificato a difesa delle incursioni degli Ungari (prima del 1000), ma nei secoli successivi ha visto il duello per il suo possesso tra il Patriarcato di Aquileia e la casata dei Da Camino. Dal punto di vista ecclesiastico il territorio è stato sempre amministrato dalla diocesi di Ceneda (oggi Vittorio Veneto); fece appunto eccezione solo il territorio attorno al castello, proprietà del Patriarcato di Aquileia fino alla sua fine. Anche dal punto di vista linguistico la vicinanza con il veneto ha influenzato molto la parlata di Caneva più vicina al veneto che al friulano (come nella maggior parte del Friuli Occidentale).

Attività E servizi PARTICOLARI DELLA BIBLIOTECA
  • Prestito e consultazione in sede dei documenti posseduti
  • Accesso al Sistema Bibliotecario delle Valli e delle Dolomiti Friulane
  • Promozione alla lettura
  • Prestito interbibliotecario / ILL Interlibrary Loan
  • Prestito interbibliotecario e fornitura documenti (DD Document Delivery) a biblioteche fuori sistema
  • Consigli di lettura e consulenza per ricerche / Reference
  • Navigazione Internet
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