Patrimonio bibliografico: circa 5000 documenti
Storia
La Biblioteca civica di Barcis nasce nel 1969 con la creazione di un Sistema provinciale di biblioteche, con Pordenone capofila. Nel 2016 dalla sede municipale essa viene trasferita a Palazzo Mocenigo Centi, un edificio storico che si ritiene risalente al XVII secolo, attualmente di proprietà del Comune, ma fino a quasi tutto il 1900 di proprietà della famiglia Tinor Centi, che vi aveva realizzato un rinomato albergo con ristorante. Esso presenta una facciata in pietra viva dal doppio loggiato (con arco a tutto sesto al piano superiore e ribassato al pianterreno); incendiato nella rappresaglia nazista del 1944 e poi ristrutturato, è sicuramente uno degli edifici più importanti dal punto di vista architettonico della Valcellina, merito anche della singolare fusione tra lo stile rustico della vallata e particolari dell’architettura veneziana.
La Biblioteca di questo piccolo comune di montagna, che conta circa 250 abitanti, offre ai suoi cittadini e ai turisti un patrimonio di circa 5000 documenti (tra cartacei e audiovisivi) divisi in una Sezione di Narrativa italiana e straniera per adulti, una Sezione Bambini (0-3 anni, 4-6 anni) un Sezione Ragazzi(7-14anni), una Sezione Locale, che cura in particolare pubblicazioni relative alla Valcellina e a Barcis. Una sezione speciale è dedicata alla Poesia, collegata al Premio letterario nazionale “Giuseppe Malattia della Vallata”, dedicato alle poesie nei dialetti italiani e nelle lingue minoritarie e giunto nel 2024 alla 37ma edizione.
La biblioteca condivide gli spazi dello IAT e la struttura dell’albergo diffuso, un ampio salone ingombro e adattabile a molteplici usi, la piazza esterna, lo scantinato dove sono ubicati i servizi igienici ed il magazzino.
Ha inoltre la possibilità di occuparsi dell’albero della gentilezza (una Farnia che è stata piantumata con il rifacimento della piazza) e che è dotata di sedute in marmo che permettono ai bambini di ascoltare le storie all’ombra durante la bella stagione. In questo modo presenta ai lettori una vista spettacolare sul lago e sulle montagne circostanti.
In onore del Santo Patrono, San Giovanni, i bambini vengono invitati a curare le aiuole esterne con il giardino di piante officinali care al Santo.