Patrimonio bibliografico: 82.000 documenti (cartacei, audiovisivi e multimediali).
Storia
La
biblioteca è stata istituita all’unanimità il 9 aprile 1969. Il sindaco di
allora chiese al maestro Aldo Colonnello se fosse disposto a seguire un corso
per bibliotecario: dato il suo consenso, Colonnello cominciò così un lungo
percorso di collaborazione nel fornire un servizio che desse l’opportunità a
una comunità molto attiva, come è sempre stata quella di Montereale Valcellina,
di fruire di un ambiente favorevole allo studio e alla lettura, mettendo
al contempo a disposizione dei cittadini, soprattutto dei più giovani,
uno spazio per stare insieme. La prima sede della biblioteca comunale fu
una stanza al piano terra dell’attuale Centro sociale Menocchio; col tempo essa
crebbe andando a occupare uno spazio ben più ampio. Dal 2000 la gestione della
biblioteca passò prima a personale dipendente della Cooperativa Guarnerio
d’Artegna e poi al Comune con proprio dipendente. Nel dicembre del 2004 a
Palazzo Toffoli, una struttura storica in centro al paese acquisita e
ristrutturata dal Comune, fu inaugurato il Centro Culturale Comunale, con la
Sala Conferenze polivalente intitolata all’architetto Fiorenzo Roveredo.
Palazzo Toffoli ospita al pianterreno il Museo Archeologico con correlata la
Sezione libraria e documentaria e al primo e secondo piano la Biblioteca
civica, un luogo dove ogni visitatore si sente a casa e dove protagonisti
sono i libri.
Territorio:
Montereale Valcellina, con i suoi oltre 4000 abitanti, è un paese posto tra la montagna e la pianura, alle porte della Valcellina. Abitato fin dall’antichità, è una località di notevole interesse storico e archeologico, con le sue testimonianze che vanno dall’età del bronzo all’età romana, per arrivare a quella altomedievale. Nel campo artistico, una menzione particolare merita l’antica Chiesa di San Rocco, dove il coro custodisce i bellissimi affreschi del Calderari, dedicati alla vita della Vergine e datati tra il 1559 e il 1563. Dalla sacrestia dell’Antica Pieve si dipana la storia di Domenico Scandella, detto Menocchio, mugnaio vissuto a Montereale nel 1500, giudicato eretico dal Tribunale dell’Inquisizione e condannato a morire sul rogo e le cui vicende sono narrate nel noto saggio storiografico Il formaggio e i vermi di Carlo Ginzburg. Da visitare la Centrale idroelettrica “Antonio Pitter” di Malnisio, splendido esempio di archeologia industriale che nel 1905 diede la prima luce a Piazza San Marco a Venezia; oggi la centrale è riconvertita in Museo dell’energia idroelettrica, dove è possibile ripercorrerne la storia e comprenderne il funzionamento e a giugno 2024 è stato inaugurato il nuovo Museo Digitale e Interattivo, che con l’ausilio di tecnologie avanzate offre ai visitatori la possibilità di muoversi tra gli spazi della centrale in modo coinvolgente e multimediale, riscoprendo attraverso un’esperienza innovativa il suo valore storico e artistico. Il territorio di Montereale ha molto da offrire anche da un punto di vista naturalistico, inoltre è di nuovo raggiungibile in treno, essendo una tappa della storica linea ferroviaria Pedemontana Sacile-Gemona, riaperta nel 2017 e per ora percorribile fino a Maniago: per il turista un viaggio d’altri tempi attraverso luoghi dalle sorprendenti e innumerevoli ricchezze.